Pronunciandosi su un ricorso presentato avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la sentenza con cui il GUP aveva assolto dal reato di omicidio stradale il conducente di un’autovettura che, viaggiando in prossimità della linea di mezzeria, a velocità di poco superiore a quella consentita nel tratto di strada interessato, su asfalto reso viscido dalla pioggia e dissestato, aveva urtato violentemente un ciclomotore che marciava sulla corsia opposta e che stava immettendosi su una strada laterale, la Corte di Cassazione penale, Sez. IV con la sentenza del 5 giugno 2024 n. 22587 nell’accogliere la tesi del Procuratore generale presso la Corte d’appello e della difesa delle parti civili, che avevano contestato le sentenze di merito mostrando contrarietà alla ricostruzione della dinamica dell’incidente e, l’esistenza del nesso causale tra la condotta e l’evento, ha affermato il principio secondo cui, da un lato, il principio della cosiddetta causalità della colpa impone di ritenere ascrivibile all’autore a titolo di colpa non qualsiasi evento riconducibile causalmente alla condotta pericolosa ma solo quello evitabile con la condotta non pericolosa, dovendosi accertare il rapporto tra casualità tra la condotta colposa e l’evento verificando la riconducibilità dell’evento determinato dalla condotta trasgressiva di una regola cautelare nel novero di quegli eventi che la stessa norma mirava a scongiurare.
AVV. ANNAFRANCA COPPOLA – SEPARAZIONE
🟡 𝗔𝘃𝘃. 𝗔𝗡𝗡𝗔𝗙𝗥𝗔𝗡𝗖𝗔 𝗖𝗢𝗣𝗣𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗩𝗩𝗢𝗖𝗔𝗧𝗢 𝗠𝗔𝗧𝗥𝗜𝗠𝗢𝗡𝗜𝗔𝗟𝗜𝗦𝗧𝗔-𝗗𝗜𝗩𝗢𝗥𝗭𝗜𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗜𝗟𝗜𝗭𝗭𝗔𝗧𝗔 𝗔𝗡𝗖𝗛𝗘 𝗜𝗡 𝗗𝗜𝗥𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗠𝗜𝗡𝗢𝗥𝗜𝗟𝗘 𝗜𝗡 𝗩𝗘𝗦𝗧𝗘 𝗗𝗜 𝗖𝗨𝗥𝗔𝗧𝗢𝗥𝗘 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗘 𝗗𝗜𝗥𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗗𝗜 𝗙𝗔𝗠𝗜𝗚𝗟𝗜𝗔