Pronunciandosi su un ricorso presentato avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la sentenza con cui il GUP aveva assolto dal reato di omicidio stradale il conducente di un’autovettura che, viaggiando in prossimità della linea di mezzeria, a velocità di poco superiore a quella consentita nel tratto di strada interessato, su asfalto reso viscido dalla pioggia e dissestato, aveva urtato violentemente un ciclomotore che marciava sulla corsia opposta e che stava immettendosi su una strada laterale, la Corte di Cassazione penale, Sez. IV con la sentenza del 5 giugno 2024 n. 22587 nell’accogliere la tesi del Procuratore generale presso la Corte d’appello e della difesa delle parti civili, che avevano contestato le sentenze di merito mostrando contrarietà alla ricostruzione della dinamica dell’incidente e, l’esistenza del nesso causale tra la condotta e l’evento, ha affermato il principio secondo cui, da un lato, il principio della cosiddetta causalità della colpa impone di ritenere ascrivibile all’autore a titolo di colpa non qualsiasi evento riconducibile causalmente alla condotta pericolosa ma solo quello evitabile con la condotta non pericolosa, dovendosi accertare il rapporto tra casualità tra la condotta colposa e l’evento verificando la riconducibilità dell’evento determinato dalla condotta trasgressiva di una regola cautelare nel novero di quegli eventi che la stessa norma mirava a scongiurare.
AVV. ALESSANDRO FERRARA – AVVOCATO CIVILISTA, DIRITTO DELL’IMMIGRAZIONE
🟡 𝗔𝘃𝘃. 𝗔𝗟𝗘𝗦𝗦𝗔𝗡𝗗𝗥𝗢 𝗙𝗘𝗥𝗥𝗔𝗥𝗔 𝗔𝗩𝗩𝗢𝗖𝗔𝗧𝗢 𝗖𝗜𝗩𝗜𝗟𝗜𝗦𝗧𝗔 𝗖𝗛𝗘 𝗦𝗜 𝗢𝗖𝗖𝗨𝗣𝗔 𝗗𝗜 𝗗𝗜𝗥𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟’𝗜𝗠𝗠𝗜𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝑷𝒆𝒓𝒎𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒈𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐, 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂𝒅𝒊𝒏𝒂𝒏𝒛𝒂, 𝒄𝒐𝒔𝒂 è 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏